Storia - MURPLE

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Nei primi anni settanta la scena progressiva romana viveva un momento molto intenso grazie al successo di Banco del Mutuo Soccorso e a diversi gruppi di culto come Rovescio della Medaglia, Quella Vecchia Locanda e Reale Accademia di Musica. A questa prima ondata ne seguì un’altra, meno fortunata, capeggiata da Albero Motore, Pierrot Lunaire e i Murple.

           Il gruppo nasce nel 1971 grazie a due ragazzi che non hanno alle spalle grandi esperienze musicali ma sono legati da profonda amicizia, Duilio Sorrenti (batteria) e Mario Garbarino (basso) a cui si aggiunge il tastierista Pier Carlo Zanco, studente di pianoforte, contrabbasso e composizione presso il conservatorio Santa Cecilia, e successivamente, il chitarrista/vocalist Pino Santamaria.

           Il nome della band è ispirato ad un amico americano che immagina di parlare con un pinguino invisibile di nome Murple. Proprio Murple è scelto come nome della nascente band. Dal vivo l’idea è sfruttata, in modo originale, con un pupazzo gigante gonfiato sul palco e un disegno stilizzato presente sugli amplificatori. Il quartetto trascorre lunghe giornate in estenuanti prove per affinare al meglio la tecnica strumentale. L’ambizione di certo non manca e l’attrezzatura è molto professionale, organo Hammond sintetizzatore Arp Odissey, chitarra Gibson, basso Fender jazz, batteria a doppia cassa Ludwig.

           La ricerca per un contratto discografico li porta a suonare nel ’73 a Napoli dove partecipano al grande “Be In” organizzato dagli Osanna. Alla fine dell’esibizione, appena scesi dal palco, sono avvicinati da diversi discografici in cerca di nuovi artisti. La spunta il giovane producer Roberto Marsala che si dimostra subito entusiasta della loro proposta e li porta ad incidere per la Fare, una nuova etichetta creata dalla celebre industria tecnologica Basf.

           Io Sono Murple, pubblicato nel ’74, è un concept-album, accompagnato da una brillante copertina, tra le più belle del periodo, con una storia affascinante, la favola ecologica di un animale nato libero e reso, suo malgrado, schiavo. Il pinguino lascia il suo deserto di ghiaccio (“Antartide”) per intraprendere un percorso iniziatico. Sulla strada arriva l’incontro nefasto con l’Uomo e la cattività (“Nessuna scelta”), prima si esibisce in un circo (“Tra i fili”) poi in uno zoo (“Un mondo così”) chiamato Antarplastic, dove conclude mestamente i suoi giorni, abbarbicato a un iceberg di plastica. L’album è suddiviso in due suite. La forza stilistica risiede nel duetto tra tastiere e batteria, secondo il celebre schema lanciato da Emerson Lake & Palmer, ben sottolineato dall’intreccio di basso e chitarra. Le parti vocali sono ridotte al minimo. Il disco è registrato in presa diretta ai Chantalain Studio, missato in un paio di giorni. Dal disco è estratto il singolo “Trai fili/Murple rock”.
           Nello stesso periodo i Murple suonano nel disco di Gianfranca Montedoro “Donna Circo”, vocalist dei Living Music, anche lei nella scuderia Fare. Mentre iniziano a registrare un secondo disco, la Basf decide di liquidare la label e la carriera del gruppo improvvisamente si arresta.
 
           Pino Santamaria parte per il servizio militare e viene sostituito da Roberto Puleo. La band accetta la proposta di lavoro dell’ex leader dei Primitives, Mal e lo accompagna in tour per circa due anni. Esaurita la collaborazione con Mal, abbandonano anche Pier Carlo Zanco e Mario Garbarino. Il primo per diplomarsi al Conservatorio, il secondo per completare gli studi di medicina.

           Duilio Sorrenti nel 1976 entra nella formazione live di Angelo Branduardi insieme a Franco di Sabbatino (tastiere), Gianni Colaicono (basso), e Maurizio Fabrizio (chitarra), esibendosi anche al Midem di Cannes. Nel ’79 partecipa anche ad una canzone dell’album “Buona Domenica” di Antonello Venditti. Apre uno studio di registrazione nel quartiere Prati, chiamato Grop Studio. Successivamente entra nel riformato Balletto di Bronzo guidato dal virtuoso tastierista Gianni Leone e al basso un (allora) sconosciuto Max Gazzè. Vi è anche una proficua collaborazione con Claudio Simonetti. Forma poi gli Emporium, la prima rock-orchestra capitolina, tuttora in auge.

           Negli stessi anni Pier Carlo Zanco ottiene la cattedra di contrabbasso al Conservatorio di Trieste ed è contemporaneamente musicista live di A. Branduardi con il quale percorre 7 anni di tournèe e partecipa alla realizzazione di colonne sonore. Registra con il proprio gruppo di musica antica, sempre con Branduardi, due CD “Futuro antico” 1 e 2 per la EMI Classic. E’ tuttora Direttore artistico dell’Associazione Musicale Romana e Vice Presidente e cofondatore del Centro Italiano di Musica Antica.

           Nel frattempo anche Mario Garbarino coltiva alcune collaborazioni musicali con vari musicisti, tra cui Davide Spitaleri, vocalist di Metamorfosi.

           Nel 2002 Io Sono Murple è ristampato sia in Cd che in vinile, a cura dell’Akarma, conservando la preziosa grafica originale e il libretto interno. Il disco conosce una seconda giovinezza grazie ad un buon successo, anche all’estero, tra i vari estimatori.

           Visto l’interesse riscosso nasce l’idea di riformare il gruppo. Il sogno diventa realtà. Nel 2008 ecco di nuovo insieme Duilio Sorrenti, Mario Garbarino e Pier Carlo Zanco, trentaquattro anni dopo il viaggio del pinguino Murple ricomincia. Questa volta lo troviamo in una pinacoteca, alla mostra di quadri, quelli di Victor Hartmann. Si proprio lui, quel pittore che con le sue opere ha ispirato la popolare opera di Musorgskij “Quadri di un’Esposizione”, a sua volta ripresa in chiave progressive da Emerson Lake & Palmer. I Murple si ispirano direttamente ai dipinti di Hartmann, con musiche originali, scritte basandosi sulle suggestioni delle immagini. Il nuovo lavoro dei Murple, registrato e mixato presso il Grop Studio di Roma.  Preziosa la copertina disegnata dalla pittrice Nicoz Balboa.

           “Quadri di un’esposizione” viene subito apprezzato da Matthias Scheller ed immediatamente pubblicato dalla AMS/BTF. Il ricordo dei Murple era ancora molto vivo tra gli estimatori della musica progressive, che accolgono in tutto il mondo questo nuovo cd dei Murple con stupore da chi non si aspettava un loro ritorno sulla scena discografica, e grande affetto e calore da tutti coloro che amano ritrovare le sonorità degli anni settanta riproposte con un nuovo slancio, da coloro che, anche se per poco, sono stati protagonisti di quei meravigliosi anni.

                                                                                                                Paolo Ansali  - MusikBox Magazine

 
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